Pubblicato in Italia nel 2008, ben quattro anni dopo la sua uscita nel mondo orientale, After Dark diviene subito una delle storie più famose dello scrittore Haruki Murakami.
L'edizione da me posseduta è Einaudi Super ET per un prezzo di copertina di €11.
La storia copre un arco temporale di una notte e coinvolge diversi punti di vista dati dai molteplici protagonisti, in particolare dalle sorelle Mari ed Eri, la prima solitaria e taciturna dicianovenne che decide di scappare di casa per una notte e l'altra con un trascorso un po' più particolare che l'ha portata, al momento della storia, ad essere immersa in un coma apparente dal quale si ridesta soltanto per mangiare quel poco che basta per sopravvivere. Vi è poi Takahashi, jazzista alle prese con le prove notturne della sua band, una prostituta vittima di un'aggressione, un informatico e la manager di un love hotel. Durante le ore notturne le vite di tutte queste persone si incroceranno, in un modo o nell'altro, dando vita ad una storia intrigante, da leggere tutta d'un fiato con atmosfere che spaziano dal verosimile al sogno vero e proprio.
Lo stile di Murakami è qualcosa di unico, capace di catturare completamente il lettore ed immergerlo fisicamente nella Tokyo notturna insieme a tutti i suoi protagonisti. L'autore è inoltre in grado di creare atmosfere tutt'altro che reali, come sono infatti le vicende che riguardano Eri alle quali non viene data una spiegazione così come, da un certo punto di vista, la trama non giunge ad una conclusione. Si conclude l'arco temporale descritto, quello sì, e quindi con esso la narrazione.
Contrapposta agli eventi verosimili degli altri protagonisti, la trama di Eri sembra apparentemente distaccata da essi e diverse possono essere le interpretazioni attribuitele.
Si tratta del primo libro di Murakami che ho letto e sicuramente leggerò altro di questo autore che mi ha catturato soprattutto per le atmosfere che è riuscito a creare in questa storia. Vi consiglio caldamente questa lettura e ci vediamo alla prossima recensione!
- SPOILER ALERT - Che cosa accade a Eri?
Di fatto, non è chiaro che cosa accada a Eri nel corso di After Dark ma un paio sono le spiegazioni che si possono attribuire agli eventi descritti, da vedere in ovvio senso metaforico.
1) Eri : prostituta = Takahashi : informatico
Si tratta di un interessante parallelismo che riguarda le due coppie (Eri e Takahashi + prostituta e informatico) che porterebbe su un altro livello, quello metaforico, le vicende dei protagonisti.
Molto semplicemente è possibile fare un paragone tra la prostituta e la violenza fisica subita con Eri e ciò che le accade durante il sonno, ossia il momento nel quale si ritrova intrappolata in una stanza senza la possibilità di uscire o di parlare, con la minaccia incombente non solo della situazione aliena ma anche dell'uomo senza volto. Dopo la violenza noi lettori conosciamo la prostituta cinese come una povera ragazza sola e spaventata, incapace di esprimersi (= Eri non riesce a parlare) semplicemente perché cinese.
L'altra parte del paragone riguarda invece i due uomini. Takahashi si inserisce in tutto questo non come carnefice ma per il semplice fatto che presumibilmente ha avuto in passato un rapporto sessuale con Eri (anche se non lo ammette ma nemmeno lo smentisce) nello stesso love hotel delle vicende di After Dark; egli inoltre, per una serie di circostanze, risponderà ad una chiamata al cellulare dell'informatico abbandonato nel market durante la quale verrà scambiato dal gruppo di malviventi per l'uomo che ha picchiato la loro prostituta, completando quindi anche questo aspetto del parallelismo. L'informatico è ovviamente l'esecutore fisico della violenza ai danni della cinese.
Il perché di tutto ciò non mi è chiaro. Forse Murakami si è semplicemente divertito a creare questa corrispondenza tra i protagonisti in modo da, come accennavo, legare le loro vicende ad un livello ulteriore. O, magari, mi sono solo immaginato tutto.
2) Eri ha problemi di depressione
Conosciamo Eri tramite le parole della sorella, Mari, ma anche di Takahashi con il quale la ragazza si è confidata per caso durante un incontro casuale, dimostrando però la sua grande voglia di sfogarsi e di parlare con qualcuno.
Lo stato in cui riversa Eri non è un vero e proprio coma e la sua famiglia questo lo sa bene, consapevoli del fatto che la ragazza ogni tanto si sveglia per mangiare. Molto semplicemente quindi, Eri potrebbe riversare in uno stato acuto di depressione, malattia che si manifesta costringendola a letto per lungo tempo, "mettendo in pausa" la sua vita. Tutto ciò potrebbe quindi essere visto come una critica all'attuale società orientale che ha ancora scarsa considerazione dei problemi psicologici riducendoli a problemi di poco conto nonostante ci si renda conto della anormalità della situazione.
Il sogno vissuto da Eri si riduce anch'esso all'ovvia interpretazione della stanza come la vita della ragazza dalla quale ella non vede via d'uscita e nessuna possibilità di esprimere ciò che ha dentro (data dalla sua afonia). L'uomo senza volto diventa perciò personificazione della patologia che incombe su Eri.
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